Letterapia con “Revolutionary Road” di Richard Yates

Per il nostro appuntamento mensile con letterapia, questo mese vi raccontiamo un libro divenuto famoso anche per la trasposizione cinematografica, che vede protagonisti Frank e April, due ragazzi che si conoscono, si innamorano, si sposano, diventano genitori e decidono di trasferirsi in collina, a Revolutionary Hill, nel Conneticut.

Revolutionary road di Richard Yates non è solo una storia d’amore, anzi, è quasi un romanzo di guerra, perché il massacro tra i due coniugi è, fin dalla prima pagina, carico di negatività: le liti tra April e Frank sono violente e subdole, ma sono anche bruscamente vere e nette, prive di mezzi termini e consolazioni. In particolare, l’evento che fa traboccare il vaso è una gravidanza inaspettata e non desiderata, che sarà la causa, quasi principale, di tutto quello che accadrà in seguito a questa scoperta.

Ma cosa succede in una coppia quando ci si trova di fronte a questa situazione?

Se i futuri genitori decidono di portare avanti la gravidanza, esistono due alternative: cercano di reprimere il loro senso di rifiuto nei confronti del bambino che aspettano oppure mettono in moto un processo di rivalutazione delle loro aspettative e riescono a costruire un nuovo desiderio, grazie ai nuovi affetti che si risvegliano tra di loro.

Una coppia che deve decidere se portare avanti o meno una gravidanza vive un dramma esistenziale notevole. Attualmente è possibile legalmente interrompere la gravidanza, ma dal punto di vista emotivo e morale, può rivelarsi una decisione che segnerà la coppia, in special modo la donna, in maniera significativa. Importante è distinguere tra una gravidanza indesiderata e una gravidanza non pianificata. Nel primo caso, si tratta di un totale rifiuto della possibilità di avere un bambino. Nel secondo caso l’idea di avere un bambino non viene rifiutata, ma la nuova vita arriva in un momento non ideale.

Quello che succede a Frank e April lo lasciamo scoprire a voi, ma nel frattempo approfondiamo insieme l’argomento!

Quando si aspetta un figlio, la paternità e la maternità sono vissuti, per ovvie ragioni, in modo diverso, ma le domande che una coppia si pone nel momento della gravidanza possono essere condivise e possono essere le stesse.

Siamo pronti? Cosa abbiamo sbagliato? Lo vogliamo tenere o pensiamo di non essere in grado di essere genitori? Mi sento colpevole? Il mio rifiuto per mio figlio è totale o parziale? Quali sono i motivi per non voler questa gravidanza?

Queste sono solo degli esempi, ma potrebbero aiutare la coppia genitoriale a prendere una decisione e, soprattutto, la indirizzerebbero ad aprire un dialogo che, forse, fino a quel momento non é avvenuto. Un elemento difficile da gestire é la pressione che viene dal mondo esterno, quello di contorno alla coppia. Quando si aspetta un figlio,  tutti si sentono in diritto di dire quello che si dovrebbe fare, a partire dal parente più vicino, all’amico più lontano.  Ascoltarsi é, invece, un elemento chiave di questo periodo. Se ci si trova in un momento di disorientamento o confusione, é importante chiedere un aiuto professionale: uno specialista aiuta la coppia a valutare in maniera imparziale e professionale la propria condizione. Può dare consigli sulle procedure legali e sociali nel caso si voglia interrompere la gravidanza o può indicare la strada per portarla a termine in maniera sana ed equilibrata.

“Ti odio. Sei solo un ragazzo che ad una festa, una volta, mi ha fatto ridere”.

Cosa succede al figlio quando la gravidanza non viene interrotta?

 Purtroppo sarà proprio lui a rimetterci. La conseguenza più frequente, in questi casi, è che il bambino cresca circondato da grandi privazioni a livello affettivo. I genitori gli daranno da mangiare, ma senza amore, gli daranno un tetto sopra la testa, ma si sentirà un estraneo in casa sua.

Per questo motivo, per esempio, molti genitori che non desideravano avere figli, poi diventano gelosi di loro, non lasciano che nessuno li sfiori, e potrebbero arrivare a percepirli come persone che potrebbero venire distrutte facilmente, proprio perché il legame affettivo tra loro è estremamente fragile. Si va così a creare una vera e propria distanza emotiva, quasi come se mancasse sempre qualcosa, un qualcosa che difficilmente potrà essere colmato. I figli non voluti fanno più fatica a costruire relazioni affettive sane nella loro vita adulta, fanno fatica ad ammettere di aver bisogno di qualcuno o ad accettare che qualcuno abbia bisogno di loro. Una relazione affettiva può essere asfissiante per loro: è un meccanismo di difesa contro l’intimità che non hanno mai avuto.

Ci teniamo a chiudere con un articolo molto interessante che abbiamo letto su “The Vision” e di cui vi riportiamo il link qui di seguito: https://thevision.com/attualita/responsabilita-gravidanze-indesiderate/ e, ovviamente, se non avete letto il libro di cui vi abbiamo parlato questo mese, recuperatelo al più presto!

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