Settembre e il rientro a scuola
La scuola sta per cominciare e moltissimi bambini inizieranno o continueranno il loro cammino verso l’autonomia. Quando si parla di educare all’autonomia non si intende lasciare soli i più piccoli nello svolgimento di un’attività, ma, al contrario, vuol dire accompagnarli, passo dopo passo, lungo il processo di acquisizione e sviluppo delle proprie competenze e capacità. Per questo motivo il ruolo dei caregiver diventa prezioso e anche molto delicato.
A partire da quando il bambino mostra di saper fare alcune cose da solo, come mangiare, mettere in ordine, lavarsi le mani, il genitore può smettere di fare per lui alcune cose e lasciare che le faccia da solo, guidandolo da lontano e complimentandosi con lui per la volontà di provarci, festeggiando i suoi piccoli traguardi. Questo consentirà al bambino di acquisire nel tempo competenze pratiche, ma anche cognitive ed emotive, come prendere decisioni, essere responsabile e sentirsi sicuro di sé.

Il bambino protagonista del libro Io ci sarò, di Ann Stott e Matt Phelan, edito da PulceEdizioni, ci fa riflettere su questo tema ponendo una domanda molto importante alla mamma: “Ti prenderai ancora cura di me quando sarò grande?” a dimostrazione del fatto che i bambini amano l’idea di crescere ed essere indipendenti, ma hanno bisogno di sapere che le figure di riferimento ci saranno sempre per loro.
La parte davvero difficile da gestire per il genitore, maestra, educatore o altre figure di riferimento è quella di accettare che non tutti i bambini sono pronti allo stesso momento. Facendo un esempio banale, molti bambini cominciano a camminare ad un anno mentre altri qualche tempo dopo, ecco, questo può valere anche per tutto il resto. Non ci sono step fissi, non ci sono regole. Esiste solo il bambino, il suo naturale sviluppo nel tempo, i suoi bisogni e la nostra giusta capacità di ascolto.

È importante che il caregiver sia realista rispetto alle attività che il bambino può fare e che rispetti il suo livello di sviluppo, che cerchi di incoraggiare anziché imporre l’attuazione delle piccole autonomie.
Ecco quindi alcuni punti che possono aiutare:
✨Essere realistici: ogni bambino è diverso. Bisogna lavorare su quello per cui è pronto ad affrontare. Il resto aspetterà.
✨Creare un ambiente favorevole e una routine: fare in modo che il bambino riesca a raggiungere e prendere gli oggetti di cui ha bisogno per portare avanti alcuni compiti in autonomia. Per esempio: dotare il bagno di un panchetto che gli permetta di lavarsi le mani da solo, poter prendere facilmente il sapone, lo spazzolino o l’asciugamano. Questo lo farà sentire soddisfatto e più stimolato ad agire in futuro. Seguire una routine aumenterà in lui il senso di sicurezza in quello che deve fare, rispettando momenti prestabiliti.
✨Incoraggiateli e sosteneteli: cercate di non fare diventare frustranti questi momenti perché potreste avere il risultato opposto. Se il bambino si sentirà sostenuto e incoraggiato, anche davanti ad un errore, non avrà paura di provarci in futuro e non si sentirà costretto o frustrato davanti ad un compito che sta imparando.
✨Siate i loro modelli: ricordate sempre che loro imparano anche quando credete non vi stiano guardando. Se saprete dare loro il giusto esempio di comportamento, magari svolgendo gli stessi compiti nello stesso momento, saranno bravissimi a seguirvi e imitarvi.
La lettura di questo albo può aiutare i più piccoli, che si trovano in questa fase, a prendere coscienza di non essere soli, a capire di saper fare molte cose in autonomia ma che, se ci dovesse essere bisogno, qualcuno sarà sempre lì a proteggerli.
