Un albo per grandi e piccoli su quando ci si perde
È tempo di vacanze per la piccola Lola, presto partirà per un lungo viaggio con la sua mamma e il suo papà. Però, prima di partire, i suoi genitori le spiegano sei nuove regole molto importanti che deve assolutamente imparare e saper mettere in pratica: le sei magiche regole di chi si perde. Saprà ricordarsele al momento giusto? Cosa farà se dovesse trovarsi da sola per la strada, o in un luogo sconosciuto? Saprà a chi chiedere aiuto?

Questo argomento è certamente molto delicato sia da affrontare con i bambini ma, soprattutto, per i genitori perché una delle più grandi preoccupazioni è quella di perdere il proprio figlio. A volte basta davvero un istante e può succedere che il bambino scompaia dal campo visivo. Quello che segue è una reazione di paura, angoscia e ansia, nell’adulto, ma anche nel piccolo. Per questo è importante sapere affrontare questo discorso e insegnare ai più piccoli cosa è giusto fare se dovesse perdersi senza incutergli paure o timori ma preparandolo in modo calmo e sicuro.
Alcune regole fondamentali da insegnare possono essere:
📍Non muoverti da un posto all’altro ma aspetta di essere ritrovato;
📍Non chiedere aiuto agli estranei ma solo alle persone in divisa;
📍Imparare il numero di telefono dei genitori oppure portare sempre un bigliettino con i loro dati;
📍Non nasconderti per paura ma resta bene in vista.

Una storia è sempre uno tra i metodi più validi ed efficaci per insegnare nuove regole, per questo il libro “Lola non si perde” di Gabriela Rzepecka-Weiss, edito da Nomos Edizioni è lo strumento perfetto! Con coloratissime illustrazioni e ritmo vivace, questo albo racconta molti esempi di “situazioni tipo” ed è un ottimo punto di partenza per parlare di sicurezza con i bambini e insegnarli ad adottare la giusta strategia.
Ma, come devono comportarsi gli adulti? Cosa elaborare l’accaduto dopo aver ritrovato il bambino?
Il momento in cui si perde di vista il bambino è sempre carico di panico, ansia e confusione. Il momento del ritrovamento, però, può essere certamente connotato da emozioni positive ma, a volte, anche negative come rabbia e senso di colpa. Ad ogni modo, è importante reagire bene a questi eventi per evitare che abbiano ripercussioni future anche importanti sui bambini.

Cosa fare dopo aver ritrovato il bambino?
1) Non colpevolizzatevi! Un evento del genere può accadere a tutti, anche ai genitori migliori del mondo. Inoltre, mostrarvi troppo angosciati e apprensivi è controproducente per lo sviluppo dell’autostima e dell’indipendenza del bambino.
2) Cercate di evitare di farvi vedere spaventati o arrabbiati con il bambino quando lo ritrovate. I bambini non si perdono perché lo vogliono. È consigliabile trasmettergli un senso di tranquillità e sicurezza prendendolo in braccio, abbracciandolo, raccontando quello che è successo facendogli capire che eravate preoccupati ma che avete fatto in modo di ritrovarlo.
3) Se il bambino dovesse aver fatto qualcosa di utile e attivo per essere ritrovato (anche solo non essersi mosso o essersi messo a piangere per mandare un messaggio di aiuto) è importante premiarlo e fargli capire che è stato bravo e che non è rimasto completamente in balia degli eventi.
4) Infine, è importante parlare, raccontare ed elaborare l’episodio ogni volta che il bambino lo ricorda ed analizzare insieme perché e come si è perso, per evitare che possa accadere nuovamente.
