Un libro sull’elaborazione del lutto
“Lo detestavo perché non potevo tornare indietro. Ho imparato che il dolore offre prospettiva e rifiutarla significa aver sofferto inutilmente.”
Che cosa potrebbe accadere se un giorno il vostro terapeuta si trasformasse nel Signor Lutto, vi prendesse per mano e vi accompagnasse in quella che, forse, potrebbe essere una delle fide piú importanti della vostra vita?

La risposta ce la dà Sara Ancois, psicologa e psicoterapeuta, con il suo libro “Normale e complicato”, nato grazie all’aiuto di 100 intervistati che si sono aperti e hanno parlato della loro esperienza in questo delicato ambito. Con poche parole e delle illustrazioni di Danilo Viviani che fanno arrivare forte e chiaro il messaggio, la Dott.ssa Ancois descrive il percorso terapeutico che ogni persona decide di affrontare per superare i dolori e aprire la porta di quella gabbia dove si può rimanere incastrati in queste situazioni. Il lavoro del lutto è un processo psicologico che rientra nel bagaglio di competenze innate dell’essere umano, e non è uno stato, poiché gli eventi di perdita sono un qualcosa che subiamo e costringono a una nuova realtá indesiderata.

Il solo modo che abbiamo per difenderci è quello di imparare, con l’aiuto di un professionista se ne sentiamo il bisogno, a trovare il nostro equilibrio tra il continuo rifiuto e la difficile accettazione che si rielabora in modo adattivo grazie agli avanzamenti e alle regressioni causate da episodi particolarmente stressanti. Tra i 100 intervistati nel libro, 92 dichiarano di aver avvertito l’istintivo bisogno di frapporre nuove linee di confine fra se stessi e “quel che fa male e visto che già stai male, lo sopporti meno e te ne accorgi prima”.
Il lutto ha diverse fasi, e queste sono spiegate benissimo nell’appendice del libro. Ve le riportiamo qui in modo piú schematico.
- Fase acuta: è la sana disperazione con cui reagiamo alle brutte notizie. Le sue manifestazioni regrediscono spontaneamente, si stemperano nel giro di qualche mese per risolversi progressivamente in circa un anno. È in questa fase che il lavoro del lutto ci leva la maggior parte delle nostre energie fisiche e cognitive ma, al contrario della depressione, si cercano strategie di coping e problem solving per reagire.
- Fase tardiva: è quando il dolore comincia a concederci spazi di sollievo via via piú consistenti, consentendoci piano piano di riprendere in mano la nostra vita.
- Risoluzione: per alcuni autori, il lutto non si risolve mai del tutto, ma una buona elaborazione ci garantisce la possibilità di un futuro libero dai pensieri negativi.

Vi consigliamo la lettura di questo libro, perché gli argomenti così difficili descritti in modo delicato e chiaro come in questo caso non sono sempre facili da trovare.