Un libro per parlare di un argomento di cui non si sente parlare spesso
La lettura del libro Quanto basta di Stefano Guerrera ci ha dato il giusto gancio per parlare di una branca della psicologia che si conosce poco.

Ci siamo trovate a riflettere sul fatto che il termine “Psicologia” viene solitamente utilizzato per parlare di argomenti di vario tipo che vanno dalle variabili legate alla nascita di un figlio, allo sport, alla selezione del personale. Quello che i “non addetti ai lavori” spesso non sanno è che per ognuno di questi argomenti esiste una “sotto disciplina” che si occupa di specifiche situazioni.
Troveremo quindi: la psicologia dello sviluppo, la psicologia dello sport, la psicologia del lavoro ecc… Se hai letto il post di oggi (se te lo sei perso puoi recuperarlo QUI) hai visto che si è parlato di fasi di vita e compiti di sviluppo.
La branca della psicologia che si occupa di questi temi è la Psicologia del ciclo di vita che si basa sul concetto di sviluppo.

Baltes e i suoi collaboratori nel 1980 hanno pubblicato un documento nel quale l’approccio al ciclo di vita viene descritto come un orientamento generale nei confronti dello sviluppo, anziché una teoria specifica.
Come tale, si basa su alcuni assunti di base. Lo sviluppo è:
– Un processo lungo tutta una vita
– Un processo multidimensionale e multidirezionale
– Un processo caratterizzato da plasticità
– Un processo che comprende guadagni e perdite
– Un processo interattivo
– Un processo calato nella realtà storica e culturale
– Un campo di studi multidisciplinare
Negli anni tantissimi studiosi si sono dedicati alla suddivisione della vita in “fasi/stadi” ed ognuno ne ha fatto una classificazione diversa a seconda del principio che ne è alla base. Un criterio utile a questo scopo è l’età anagrafica, dal quale derivano i seguenti stadi:
PRIMA INFANZIA: 0-2 ANNI
PERIODO PRESCOLASTICO: 2-6 ANNI
INFANZIA: 6-12 ANNI
ADOLESCENZA: 12-18 ANNI
PRIMA ETA’ ADULTA: 18-40 ANNI
ETA’ ADULTA MEDIA: 40-60 ANNI
ETA’ ADULTA AVANZATA: 60-75 ANNI
TARDA ETA’ ADULTA: +75 ANNI
Ognuna di questa fasi è caratterizzata da dei compiti di sviluppo che vanno affrontati e superati per “passare alla fase successiva” in modo funzionale e senza sviluppare dei sintomi.
Come potete immaginare, anche in questo caso molti professionisti hanno analizzato e studiato le varie fasi con metodi e tecniche differenti allo lo scopo di individuarne i compiti di sviluppo. Noi abbiamo deciso di citare la classificazione di Newman e Newman che hanno stilato la lista di quelli che ritengono essere i temi più importanti che dominano l’apprendimento del problem solving e i tentativi di metterlo in atto durante una data fase.

I due studiosi riconoscono che il loro elenco è molto legato ad una specifica società e quindi sono difficilmente generalizzabili per società o culture con valori e\o situazioni economiche diverse.
Ti consigliamo di leggere Quanto basta soprattutto se ti trovi a vivere “i terribili 30” e ad affrontare cambiamenti e sfide che mettono tutto in discussione.