Cosa vi viene in mente se pensate allo psicologo?
Sicuramente la prima immagine è una persona molto somigliante a Freud seduta su una poltrona che ascolta parlare il paziente che di solito è sdraiato su un lettino. Se vi dicessimo che questa è una delle immagini meno frequenti che vi potreste trovare davanti?

Da circa cinque o sei anni, infatti, si è diffuso un nuovo modo di fare terapia che prevede l’utilizzo del pc. La cosiddetta “terapia online” è un modo sicuramente innovativo di raggiungere i pazienti e che porta innumerevoli vantaggi sia per loro che per noi psicologi.
Indubbiamente la pandemia che abbiamo vissuto dal 2020 in poi ha notevolmente incentivato l’utilizzo del computer come “setting” per la terapia, ma alcuni precursori la utilizzavano già negli anni precedenti.
Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di psicologi si è, però, adattato al cambiamento e ha iniziato a prendere in considerazione la possibilità di intraprendere questo nuovo percorso, con la consapevolezza di poter tornare in studio una volta terminato lo stato di emergenza poiché si pensava già alle carenze che un setting online avrebbe avuto rispetto ad una classica terapia in presenza.

La preoccupazione maggiore dei professionisti riguardava la reale possibilità o meno dell’instaurarsi di una giusta alleanza terapeutica tra paziente e psicologo che è alla base di ogni percorso di terapia di successo.
Parlare di alleanza terapeutica significa quindi comprendere anche quale sia il ruolo che il clinico svolge negli interventi online, così come la modalità con cui si svolge la comunicazione tra questo e il cliente. Inoltre, i terapeuti, avevano timore che si potesse perdere una gran parte della comunicazione non verbale (aspetto rilevante per comprendere meglio il paziente) essendo inquadrati soltanto il volto e poco più.
Facciamo un tuffo nella ricerca, che è il solo strumento che spesso viene in aiuto a noi professionisti: è stata riscontrata un’alleanza terapeutica positiva e stabile in vari studi in cui veniva applicata la CBT online per il trattamento del disturbo da stress post traumatico (Knaevelsrud & Maercker, 2007; Knaelvesrud et al., 2014; Wagner, Brand, Schulz & Knaevelsrud, 2012, citati in Apolinario-Hagen et al., 2015). Inoltre, in una ricerca sul trattamento della depressione, non è stata trovata alcuna differenza significativa nella percezione dell’alleanza terapeutica tra i pazienti che avevano ricevuto una terapia faccia a faccia e quelli che avevano ricevuto una psicoterapia online (Preschl, Maercker & Wagner, 2011, citati in Apolinario-Hagen et al., 2015).
Questo è un elemento in continua evoluzione, quindi possiamo continuare a seguire le ricerche per vedere dove ci porteranno in futuro.
Invece, tra i benefici che si sono mostrati fondamentali troviamo:
- La possibilità di continuare a seguire gli stessi pazienti anche in caso di trasferimento o posizione geografica diversa.
- Avvicinarsi ad un numero più ampio di pazienti, compresi quelli con disabilità e/o con problematiche legate all’ansia e ad altre patologie invalidanti.
- Poter seguire i pazienti in uno spazio privato della propria abitazione senza bisogno di doversi recare in uno studio.
È proprio in tale contesto che si sono diffuse la conoscenza e l’utilizzo di start up e siti che si occupano proprio di questo. Una di queste è nata in Spagna nel 2016 e nell’ottobre del 2021 è finalmente arrivata anche da noi: stiamo parlando di TherapyChat! L’obiettivo di questa start up è quello di democratizzare la psicologia, rendendo il supporto professionale più facile, comodo e conveniente per dare a tutti l’opportunità di lavorare sulla propria crescita personale.

Tutti gli psicologi che utilizzano TherapyChat sono iscritti all’Albo Nazionale degli Psicologi e ciò garantisce un ottimo servizio di TelePsicologia rispettando le norme stabilite dal Consiglio Nazionale degli Psicologi.
Cristina e Valeria hanno avuto la possibilità di intervistare due psicologhe che utilizzano la piattaforma per offrire terapia online, la Dott.ssa Eleonora Agostini e la Dott.ssa Giulia Griselli, rispettivamente una psicoterapeuta cognitivo comportamentale e una psicologa. Eleonora utilizza la piattaforma dal novembre del 2021 mentre Giulia da Febbraio 2022. La prima a rispondere alle nostre domande è la Dott.ssa Agostini.
TherapyChat è stata la tua prima esperienza con la terapia online? Come e perché hai deciso di provarla?
TherapyChat non è stata la mia prima esperienza di intervento online con i pazienti. La terapia psicologica online, nelle sue varie declinazioni, è stata uno strumento indispensabile durante il primo lockdown, a marzo del 2020, quando tutte le attività in presenza a carattere non emergenziale erano state sospese, come misura di limitazione dei contagi. Mi sono, quindi, avvicinata alla modalità a distanza principalmente per questa necessità, che ho successivamente mantenuto per quei pazienti che lo desiderassero. Successivamente, due anni di limitazioni hanno determinato un calo notevole (e solo parzialmente recuperabile) del carico di lavoro, per cui sono entrata in contatto con TC, incuriosita da un post sui social media. Ho richiesto informazioni e sono stata contattata da un referente, con cui ho sostenuto un colloquio nel quale mi ha spiegato dettagliatamente quale fosse l’opportunità per un professionista. Questo, unito alle modalità accoglienti e informali mi hanno convinta ad iniziare una collaborazione.
Con questa modalità, quali benefici hai riscontrato sul lavoro e nella tua vita privata?
Personalmente ritengo i vantaggi notevoli. Il carico di lavoro è aumentato secondo le mie aspettative e necessità, anche perché, garantendo una disponibilità oraria minima, di fatto ogni professionista può calibrare l’impegno con la piattaforma in base alle sue specifiche necessità e disponibilità in termini di tempo, potendo conciliare il lavoro in presenza e gli impegni di vita privata. Anche sotto questo punto di vista, ho rilevato la grande comodità del poter lavorare direttamente da casa, utilizzando a pieno il tempo da me dedicato al lavoro.
Quali sono i principali vantaggi di TherapyChat?
Ritengo che i vantaggi siano legati principalmente alla flessibilità di TC e alla larga possibilità di adattare l’utilizzo della piattaforma alle proprie esigenze, sia dal lato del professionista, sia da quello del paziente.
La Dott.ssa Griselli ha, invece, risposto alle ultime tre.
Perché consiglieresti ad altri psicologi di offrire i loro servizi attraverso la piattaforma?
Ho già consigliato ad altri colleghi di iscriversi alla piattaforma, in quanto la mia esperienza è molto positiva. Potendo inserire le mie aree di intervento/specializzazione mi trovo agevolata nell’incontro con pazienti con il quale so di poter offrire un servizio il più professionale possibile. Inoltre, il fatto che sia la piattaforma a rimandare i pazienti allo psicologo, agevola molto le tempistiche e le dinamiche legate alla ricerca dei pazienti. Infine, TherapyChat non da vincoli allo psicologo nel caso il paziente volesse proseguire la terapia in presenza.
Ritieni che ci sia ancora molto stigma intorno alla psicologia online?
Credo che lo stigma da sradicare sia in primis sulla psicologia stessa, “andare dallo psicologo è per i matti e per i deboli”. Quante volte l’abbiamo sentito dire? Purtroppo, in Italia, si sente ancora molto il peso di questa stigmatizzazione. C’è molto imbarazzo e poca consapevolezza nel riconoscimento dei propri sintomi che causano la sofferenza, per questo ci si trova ad essere ostacolati nella ricerca di un aiuto professionale. Lo stigma è anche determinato dalla difficoltà stessa di chiedere aiuto; vi è infatti, la convinzione che gli altri (familiari, amici, colleghi) non percepirebbero positivamente il fatto che si soffra per un “problema” psicologico e non fisico, portando così l’individuo a sentirsi un debole e/o un fallimento. Spesso, infatti, sono gli stessi genitori a non incoraggiare i propri figli a chiedere un sostegno psicologico. Ho potuto constatare, lavorando con TherapyChat, come grazie alla psicologia online, le persone, grazie alla maggiore flessibilità oraria (non dettata dalla studio in cui magari ci sarebbero degli orari prestabiliti), a un prezzo più contenuto, all’abbattimento della distanza (ad esempio un italiano che vive all’estero oppure una persona che non vuole andare dallo psicologo del proprio paese per paura che si venga a sapere), trovino un incentivo per collegarsi online con un terapeuta e domandare aiuto.
Credi che il tuo lavoro online possa sensibilizzare le persone a capire l’importanza della cura della propria salute mentale?
Assolutamente sì, credo che portare il mondo della psicologia anche online (non solo ovviamente), possa essere finalmente una delle chiavi per normalizzare il domandare aiuto a uno specialista in caso di bisogno e/o per iniziare un percorso di consapevolezza verso se stessi.
Ringraziamo le colleghe per il loro tempo e la loro disponibilità e vi lasciamo il link del sito dove potete trovare tutte le info necessarie per contattare il servizio.
Lo scenario del supporto psicologico di cui vi abbiamo parlato, in conclusione, sta prendendo sempre piú piede e, proprio per non mettere a rischio il futuro della psicologia in un mondo che invece va sempre più veloce, si rende necessario un atteggiamento obiettivo ed aperto da parte di psicologi e psicoterapeuti nei confronti delle tecnologie. L’identità di un individuo, d’altronde, si sviluppa anche grazie all’interazione con il contesto circostante, che è ad oggi per la gran parte digitalizzato. Le nuove generazioni sono già abituate ad instaurare relazioni utilizzando come tramite un dispositivo e la connessione ad Internet, ed è quindi importante che anche noi professionisti iniziamo a fare lo stesso.
Speriamo che leggere questo articolo vi sia d’aiuto per trovare la forza di abbandonare ogni paura e stereotipo ed abbracciare il coraggio di cominciare un percorso online di amore e cura verso voi stessi e il vostro benessere psicologico.