“Donne che amano troppo” è un saggio scritto da Robin Norwood, psicoterapeuta americana, che narra le vicende di alcune sue pazienti affette da diverse dipendenze e paure, come la dipendenza affettiva o la paura dell’abbandono.
Amare troppo vuol dire amare a scapito della propria felicità e del proprio benessere. Vuol dire non riuscire a svincolarsi da una storia “tossica”, da una persona che ci fa soffrire, che non ci fa sentire amati ma da cui non si riescono a prendere le distanze. Le donne che soffrono di dipendenza patologica hanno maturato nel corso della loro storia personale e familiare un’idea di sé stesse in quanto indegne o incapaci di essere amate e accolte veramente per ciò che sono.

Infatti, capita che all’origine di queste dinamiche ci possano essere storie di “deprivazione emotiva” come un trauma, una famiglia problematica, un ruolo genitoriale assente o la presenza di familiari malati psichici cronici. La Norwood fa intendere che le donne cresciute in queste situazioni da adulte tendono a barcamenarsi in storie problematiche rivestendo nelle relazioni di coppia la stessa funzione che svolgevano all’interno della famiglia.
È come se queste persone avessero interiorizzato uno schema di come le relazioni debbano andare.
Pur essendo doloroso, questo schema è l’unico che conoscono ed è proprio per questo motivo che lo ripropongono spontaneamente nelle loro relazioni. Una storia nella quale ci sono due persone che si amano reciprocamente in maniera piena, è un modello sconosciuto e quindi genera ansia. Dall’amare troppo si può guarire, è un percorso lungo e doloroso ma possibile.
A chiunque si dovesse riconoscere in queste dinamiche consigliamo la lettura di questo libro e di ricorrere all’aiuto di una figura professionale perché “Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse”.