Ultimamente la nostra community è aumentata, siete arrivat* da noi in tant* e, anche noi, cerchiamo sempre di trovare il modo migliore per starvi vicino, seppur virtualmente!
Nel post di oggi vi presentiamo il nostro Ko-fi shop con i servizi che potete trovare al momento sulla piattaforma nel nostro profilo!
Per capire meglio di cosa si tratta, potete cliccare qui e seguire le istruzioni che abbiamo scritto per capire qual é la modalità migliore per voi.
Fateci sapere cosa ne pensate ma, soprattutto, vi farebbe piacere trovare altri strumenti utili al vostro lavoro, alla vostra professione e/o alla vostra vita di tutti e giorni? Noi ci appuntiamo tutto e ci mettiamo a lavoro! 💫
Che hanno in comune il cinema e la psicologia? Ve lo spieghiamo in questo nuovo articolo!
“Come mai a volte la nostra realtà ci appare ovvia e familiare e a volte strana e sconosciuta? […] La missione del cinema è quella di affrontare questa doppia natura del reale. Obbliga gli spettatori a porsi domande fondamentali sulla loro vita, la loro società, il loro mondo, ossia sull’uomo stesso.”
Queste sono le parole di Edgar Morin, autrice del libro “Sul cinema. Un’arte della complessità”, con le quali apre le danze per raccontare come il cinema, con i suoi dialoghi e i suoi personaggi, può plasmare la vita di una persona. Nelle sue ricerche ed indagini, Morin parla di “transfert cinematografico” come forma di relazione intersoggettiva al confine tra reale ed immaginario, ricerche confermate grazie agli studi nel campo delle neuroscienze sui neuroni specchio implicati durante l’esperienza estetica dell’audiovisivo.
Queste ricerche compiute da Patricia Pisters, Vittorio Gallese e Michele Guerra hanno dimostrato che esiste una spiegazione neurologica delle reazioni empatiche e comportamentali sollecitate dai processi della visione di un film. Riportiamo le loro parole: “Se viviamo in modo intenso con la mente, senza quindi viverli realmente, le vite, i sentimenti, i desideri e i timori dei nostri eroi cinematografici, ci possiamo identificare con questi elementi facendo della nostra partecipazione ad un film un altrettanto formidabile momento di comprensione degli altri.”
Tuttavia, affrontare la “psicologia sociale” attraverso i film non è cosa facile perché, da un lato, questi veicolano e riflettono usi e costumi di una società ma, dall’altro, propongono modelli e ideali di condotta che, spesso, si rivelano situazioni immaginarie.
Un altro tema che viene affrontato all’interno del saggio è quello, appunto, della vita immaginaria. Sogni e fantasie obbediscono a processi di proiezione, di identificazione, di transfert. È l’insieme di questi processi, le loro combinazioni innumerevoli, che vengono chiamati “complessi immaginari”, basandoci sul significato grammaticale della parola “complesso” (il tutto, in quanto costituito di più parti o elementi: un c. di persone, di cose, di circostanze] ≈ insieme, molteplicità, pluralità. ▲ Locuz. prep.: in (o nel) complesso ≈ complessivamente, globalmente, in generale, nell’insieme. – Fonte: Traccani), e non il significato datogli da Freud e poi divulgato nel mondo della psicanalisi (Sigmund Freud descrisse il complesso come un nucleo associativo di pulsioni istintuali e di rappresentazioni dell’inconscio che si strutturano in un insieme coerente. Il complesso più conosciuto, anche al di fuori della terminologia psicoanalitica, è il complesso di Edipo che il bambino sviluppa a partire dal desiderio sessuale verso il genitore di sesso opposto.).
Edgar Morin
Si parla anche di archetipi e stereotipi, due elementi che in psicologia sociale sono fondamentali.
Gli stereotipi sono intesi come un’idea semplicistica delle caratteristiche tipiche di una persona e si basano su una serie di teorie sostenute grazie alle ricerche fatte nel pensiero stereotipato. Una delle teorie relativa allo sviluppo del pensiero stereotipato afferma che le influenze infantili sono alcuni dei fattori più complessi nello sviluppo degli stereotipi. Altre credono che lo stereotipo sia acquisito in un uomo durante la sua infanzia e possa essere acquisito anche attraverso la genitorialità e l’eredità o dall’influenza di insegnanti, media e amici. Da qui è fondamentale notare che gli stereotipi sono abbastanza comuni nei media culturali come il dramma, il cinema e il teatro.
Secondo Jung, invece, gli archetipi possono essere modelli applicati alle personalità, al comportamento e alle persone. Jung credeva che l’idea di Archetypes fosse nell’inconscio collettivo delle persone. Ha principalmente identificato quattro Archetipi: il Sé, l’Ombra, l’Animus e la Persona.
Un ultimo tema che ci ha riportato alla psicanalisi è quello dell’eros e del thanatos, affrontato da Edgar Morin tramite “L’amante di Lady Chatterley” e la sua trasposizione cinematografica dal libro. Secondo Freud, in ogni uomo operano essenzialmente due tipi di pulsioni:
“pulsione di vita” (“Eros”), comprendente libido e pulsione di autoconservazione e
“pulsione di morte” (“Thanatos”), che si manifesta in tendenze auto ed etero distruttive. L’eterna lotta tra Eros e Thanatos costituisce la forma più profonda dell’ambivalenza, dell’angoscia e del senso di colpa nell’uomo, e questa lotta si vede benissimo nel romanzo di Lawrence e nel sul film, ma anche negli altri che vengono analizzati nel saggio quali: “Hiroshima, mon amour”, “Peccatori in blue jeans”, “Un Re a New York”, “Le notti di Cabiria”.
Qual è quel film/serie tv che avete visto e che avete sentito come vostro/a?
Nel libro “Allora, litighiamo?”, edito Sinnos editore e scritto da Béatrice Fontanel, si racconta la storia di Andrea, un bambino come tanti altri ma con una strana passione: “Mi piace ogni genere di zuffa: i piccoli colpi, le risse improvvisate, gli schiaffoni, le battaglie, i pugni e i cazzotti.” Peccato che i genitori, le maestre e tante persone intorno a lui, chiaramente, non riescono ad accettarla.
Un litigio tra bambini non è certamente un avvenimento sereno e semplice da gestire sia per i protagonisti del conflitto che anche per i caregivers che ne sono spettatori. Tuttavia, alcuni autori, definiscono il litigio come un fatto naturale, quasi un’attività ludica endemica alle dinamiche relazionali e come una condizione per lo sviluppo armonico del soggetto.
I motivi alla base delle contese infantili sono molteplici. Solitamente litigano perché vogliono possedere una cosa che l’altro ha o perché non ancora in grado di chiedere adeguatamente il permesso di prenderla. Oppure perché aspirano a ricoprire lo stesso ruolo all’interno di un gruppo o la stessa funzione nell’ambito della vita quotidiana della classe o, semplicemente, perché hanno opinioni contrastanti sulle stesse tematiche.
Ma quale può essere il ruolo del caregiver?
Ecco i nostri tre piccoli consigli:
✨Aspettare. ✨Non dare giudizi. ✨Riflettere.
ASPETTARE Anche se è difficile, è importante provare a non intervenire subito nei litigi tra bambini. In questo modo, i bimbi iniziano a sviluppare da sé i tentativi di risoluzione del conflitto. Se la situazione si fa più accesa, può essere utile avvicinarsi ai piccoli e osservarli in silenzio, in modo tale da dimostrare loro di vedere cosa sta succedendo e sollecitarli implicitamente a trovare una mediazione più efficace. E’ importante che i bambini trovino da sé una soluzione, in modo da allenare le loro capacità di mediazione. Ci vorrà del tempo, ma è importante che loro imparino a conoscersi sé stesso e l’altro, sperimentando da sé le modalità di mediazione.
NON DARE GIUDIZI Spesso i bimbi richiedono l’intervento dell’adulto in qualità di giudice, chiedendo di schierarsi con l’uno o l’altro bambino. L’adulto, la maggior parte delle volte, interviene interrompendo il conflitto. Questo, però, non consente loro di esercitare le abilità di comunicazione e le strategie di risoluzione dei conflitti. Ascoltare i bambini e il loro punto di vista senza prendere posizione, invece, permette ai piccoli di sentirsi compresi e di conoscere il proprio e altrui pensiero.
RIFLETTERE Non si punisce il litigio, ma si può discutere sulle strategie utilizzate per cercare di risolverlo, soprattutto quando si tratta di atti fisici o di scontro verbale. Aiutare i bambini a riflettere sulle emozioni provate, stimolando un comportamento empatico e confrontandosi sulle strategie adottate, si rivela la soluzione migliore per aiutare i bambini a trovare soluzioni efficaci al conflitto.
Questo libro è un bellissimo strumento per parlare in classe o in famiglia di questi argomenti in maniera anche divertente, inoltre è interamente scritto con la font “Leggimi” per chi ha difficoltà di lettura o diagnosi di Dislessia.
Come vivete e gestite i conflitti dei vostri piccoli? Vi leggiamo!
Sapete quanto teniamo a fare la corretta divulgazione di tutto quello che riguarda la salute mentale e, questa volta, lo vogliamo fare parlandovi di alcuni podcasts a cui abbiamo preso parte negli ultimi mesi, ma non solo.
Il primo di cui vi vogliamo parlare si chiama Embracing failure di Erica Isotta, un podcast che é “una chiacchierata tra amici” dove si affrontano temi di ogni genere, di vita quotidiana, di quelle lotte che ci troviamo a fare da soli, ma che poi ci rendiamo conto, non siamo gli unici a farlo. Erica ci ha invitate già due volte per parlare di diario terapeutico e dello stigma dell’ansia e dell’attacco di panico. Ci teniamo, in ogni caso, a consigliarvi non solo le nostre puntate, ma tutte quelle registrate, perché aiutano davvero a sentirsi meno soli. Tenetelo d’occhio, perché presto potremmo tornare.
Il secondo é il podcast di Sofia che si chiama Lettori sbloccati, un podcast che spazia tra temi letterari e di attualità. Noi abbiamo partecipato parlando di “Swing Low”, un libro di Miriam Toews dove la scrittrice racconta del suicidio del padre, ospedalizzato in seguito ad una diagnosi di psicosi maniaco depressiva. Con Sofia abbiamo raccontato il libro, ma non solo. Ci siamo addentrate nella spiegazione un po’ piú clinica di questo disturbo e a chi rivolgersi in caso di aiuto. La puntata la trovate qui.
Ma ci sono altri podcasts che parlano di salute mentale?
Ebbene sí! Siamo pronte a lasciarvi un elenco di quelli a cui teniamo di piú.
Leni con Vengo anch’io , una psicologa che parla di sesso e intimità in modo professionale, sfatando tanti taboo che, purtroppo, ancora esistono al giorno d’oggi;
La psicoterapeuta Letizia Vibi con il suo Vita da psicologi, dedicato ai giovani psicologi con consigli e strategie applicabili per diventare un vero professionista;
Per chi mastica l’inglese vi consigliamo il podcast di Lori Gottlieb e Guy Winch, Dear therapist dove le terapie escono dalla stanza del terapeuta ed entrano a far parte della vita di tutti i giorni;
Nodi che racconta la storia dei legami di chi resiste tra chi vive una malattia e chi ha a che fare con questa tutti i giorni;
Se siete alla ricerca di un classico per chi vuole fare un ripasso di storia della psicologia, da Freud a Jung fino ad arrivare ad interviste fatte ai veri esperti del settore, Passione psicologia fa proprio al caso vostro;
Un altro podcast che é un classico nel nostro mondo é Psicologia e benessere di Guida Psicologi, il portale leader della psicologia che ti aiuta a stare bene con te stesso.
Questi sono quelli che ci teniamo a consigliarvi ma, ovviamente, se ne conoscete altri, fatecelo sapere.
Un pdf pieno di teoria e attività per lavorare sulle emozioni
Ciao Psicolettori, come state? Quello di oggi è un post diverso dal solito perché vogliamo presentarvi un nuovo piccolo progetto che abbiamo pensato per voi.
Dal 2018, aprendo il nostro canale IG, abbiamo capito che per noi era fondamentale divulgare e diffondere la psicologia e l’importanza del benessere mentale provando a rendere questi temi accessibili e comprensibili per tutti. Per questo, dopo il nostro primo PDF “Letture per la mente” ne abbiamo pensato un altro ancora più utile e pratico: Il vademecum delle emozioni e come lavorarci.
Le emozioni sono uno tra gli argomenti più discussi e più trattati perché sono fondamentali nella nostra vita di tutti i giorni. Tuttavia, è anche tra gli argomenti che più genera confusione, viene spesso trattato con superficialità e divulgato attraverso definizioni errate e parole sbagliate. Noi vogliamo fare chiarezza e, soprattutto, darvi una piccola guida teorica e pratica per toccare questo meraviglioso tema con la giusta consapevolezza e lavorarci senza creare piccoli o grandi danni.
Troverete: Che cosa sono le emozioni? Come posso lavorarci con i bambini? 3 attività pratiche 4 consigli di lettura
Utile per: Psicologi e psicoterapeuti; Educatori e maestri; Operatori nel settore della salute mentale; Genitori; Operatori nel mondo dell’età evolutiva.
Lo voglio! Pensi possa fare al caso tuo?
Per averlo clicca su questo link https://ko-fi.com/s/8ab9e55a3e e, “offrendoci una pizza”, sarà tuo! Ovviamente, siamo curiose di sapere cosa ne pensi e restiamo disponibili per domande, dubbi e chiarimenti.