Donne che amano troppo

“Donne che amano troppo” è un saggio scritto da Robin Norwood, psicoterapeuta americana, che narra le vicende di alcune sue pazienti affette da diverse dipendenze e paure, come la dipendenza affettiva o la paura dell’abbandono.

Amare troppo vuol dire amare a scapito della propria felicità e del proprio benessere. Vuol dire non riuscire a svincolarsi da una storia “tossica”, da una persona che ci fa soffrire, che non ci fa sentire amati ma da cui non si riescono a prendere le distanze. Le donne che soffrono di dipendenza patologica hanno maturato nel corso della loro storia personale e familiare un’idea di sé stesse in quanto indegne o incapaci di essere amate e accolte veramente per ciò che sono.

Infatti, capita che all’origine di queste dinamiche ci possano essere storie di “deprivazione emotiva” come un trauma, una famiglia problematica, un ruolo genitoriale assente o la presenza di familiari malati psichici cronici. La Norwood fa intendere che le donne cresciute in queste situazioni da adulte tendono a barcamenarsi in storie problematiche rivestendo nelle relazioni di coppia la stessa funzione che svolgevano all’interno della famiglia.

È come se queste persone avessero interiorizzato uno schema di come le relazioni debbano andare.

Pur essendo doloroso, questo schema è l’unico che conoscono ed è proprio per questo motivo che lo ripropongono spontaneamente nelle loro relazioni. Una storia nella quale ci sono due persone che si amano reciprocamente in maniera piena, è un modello sconosciuto e quindi genera ansia. Dall’amare troppo si può guarire, è un percorso lungo e doloroso ma possibile.

A chiunque si dovesse riconoscere in queste dinamiche consigliamo la lettura di questo libro e di ricorrere all’aiuto di una figura professionale perché “Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse”.

Mio fratello rincorre i dinosauri

“Mamma diceva che amare un fratello non vuol dire scegliere qualcuno da amare, ma ritrovarsi accanto qualcuno che non hai scelto e amarlo.”

Questa è la storia vera di una famiglia nella quale ha la fortuna di nascere Giovanni, un bambino dagli occhi cinesi, dalla lingua lunga, che ama i dinosauri e ballare in piazza. Un bambino super perché ha un cromosoma in più. Il romanzo “Mio fratello rincorre i dinosauri” è scritto attraverso gli occhi di Giacomo Mazzariol, fratello 19enne di Giovanni, che racconta il processo psicologico e cognitivo che ha dovuto affrontare per accettare di avere un fratello speciale, di cui impara a conoscere le modalità comunicative, le paure, ma anche l’entusiasmante e contagiosa voglia di vivere. 

La sindrome di Down è una malattia genetica dovuta ad un’anomalia del numero dei cromosomi: invece di avere una coppia di cromosomi numero 21, i soggetti Down ne hanno tre (trisomia 21). 

La presenza di materiale genetico aggiuntivo è la causa del ritardo mentale e di altre caratteristiche cliniche della sindrome. I bambini affetti da sindrome di Down manifestano alcune specifiche caratteristiche fisiche come: occhi inclinati verso l’alto, bocca piccola, con la lingua che sembra più grande del normale, obesità, orecchie e naso piccolo, bassa statura e molte altre. 

A livello cognitivo presenta una disabilità intellettiva lieve o moderata, che può manifestarsi come: ridotta soglia di attenzione, scarsa capacità di giudizio, comportamento impulsivo, apprendimento lento e ritardo nello sviluppo del linguaggio. Tuttavia, possono essere identificate alcune propensioni che permettono di eccellere in particolari ambiti come quello artistico, cinematografico e del volontariato quali: fine sensibilità uditiva, spiccata capacità imitativa, propensione al ritmo e alla musica e una forte sensibilità nei confronti dello stato d’animo altrui.

Trattandosi di un problema genetico, per la sindrome di Down non esiste nessuna cura risolutiva, però, può essere intrapreso un approccio integrato e personalizzato in base alle necessità del singolo bimbo, che ha esigenze e punti di forza unici e diversi da quelli di qualsiasi altro. Questo è un vero romanzo di formazione alla diversità, vi farà emozionare conoscere la famiglia Mazzariol, una tra le tante famiglie speciali.

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Diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento

Il testo “diagnosi dei disturbi specifici dell’apprendimento” è un libro completo circa la valutazione dei DSA che può essere letto e compreso anche dai non addetti ai lavori.


Come suggerisce il titolo, il libro si concentra sul percorso diagnostico che interessa i DSA; questo avviene mediante una valutazione neuropsicologica della durata di 2\3 giorni e si conclude con la stesura di una relazione finale e, eventualmente, di una diagnosi. Lo scopo di questa valutazione è quella di analizzare le competenze del bambino\ragazzo attraverso dei colloqui e la somministrazione di test standardizzati.

Il percorso diagnostico si apre con un colloquio anamnestico che ha lo scopo di conoscere il ragazzo e ottenere informazioni utili per la valutazione. Grazie a questo colloquio lo specialista selezionerà i test da somministrare nella fase successiva.

Nella fase di somministrazione dei test standardizzati verranno analizzati il funzionamento cognitivo del paziente (QI) e le competenze di base acquisite fino a quel momento in lettura, comprensione del testo, scrittura, ortografia e matematica. Se necessario, verranno svolti ulteriori approfondimento specifici da caso a caso.

Inoltre vengono valutati anche gli aspetti motivazionali, emotivi e l’autostima.
Il percorso si conclude con la stesura di una relazione ed il colloquio di restituzione che ha lo scopo di consegnare la relazione ai genitori e spiegare in modo approfondito i risultati ottenuti.

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Follia

“A parte il fatto che non era più così sicura che Edgar fosse davvero un malato di mente. Pensava che avesse commesso un delitto passionale; e la passione di per sé è una cosa positiva, no?”

Ambientato nell’Inghilterra del 1959, “Follia” racconta la storia d’amore tra Edgar, recluso in un manicomio criminale per un efferato uxoricidio, e Stella, una donna affascinante, insoddisfatta della vita familiare che conduce con il marito e Charlie, l’unico figlio nato dalla coppia.
La vicenda è narrata da Peter, terapeuta di Edgar, il quale si sofferma sull’ossessione di Stella che, nonostante i lividi, le minacce, le convinzioni deliranti con cui Edgar costruisce la realtà, difende con caparbietà l’immagine idealizzata del partner, senza il quale l’esistenza perde irrimediabilmente il senso.

La vicenda si snoda tra innumerevoli vicissitudini lasciandoci letteralmente travolgere dal vissuto psicologico e relazionale dei vari protagonisti.
Relazioni pericolose, gelosia, reazioni dissociative, passione sfrenata, deliri, momenti di tenerezza alternati a momenti di forte rabbia e paura morbosa di perdere l’altro, questi alcuni dei temi che è possibile incontrare durante la lettura di questo meraviglioso libro, come meravigliosa è la precisione con cui Patrick McGrath descrive il funzionamento mentale dei personaggi, permettendoci di scoprire a fondo quelle dinamiche mentali e relazionali che raramente si incontrano in altri libri.

L’autore è abile nel sottolineare l’inflessibilità, da parte dei protagonisti, dei significati personali attribuiti agli eventi, la rigidità del funzionamento mentale che ostacola la considerazione di altre prospettive, portando, in tal senso, a seguire a spada tratta la propria visione, come la migliore e unica via percorribile. Sarebbe questa la “Follia”, non solo la giostra con cui gli amanti alternano l’odio e l’amore, ma anche l’incapacità dei personaggi di riflettere su di sé e sugli altri, di elaborare costruttivamente l’esperienza propria e altrui, e quindi di comprendere le ragioni inconsce che guidano verso determinate scelte.


Un libro da non farsi scappare.

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Laboratorio Autostima

Il libro di Deborah M. Plummer si propone come base per un laboratorio mirato al potenziamento dell’autostima. Il testo è diviso in capitoli che alternano teoria e pratica.

Nel primo capitolo si fa una panoramica sull’autostima e le sue componenti, mentre nei capitoli successivi vengono spiegate le basi teorico-scientifiche su cui si basa il metodo proposto dall’autrice. La parte più corposa del libro è occupata dalla spiegazione delle varie attività da proporre nel laboratorio, attività queste che andranno a potenziare gli aspetti di base per una sana autostima uniti ad esercizi di rilassamento.

Di autostima se ne sente parlare continuamente e molti autori hanno provato a definirla e tutte si basano sull’assunto che l’autostima sia legata al concetto di sé, ossia al modo in cui ci percepiamo. Ognuno di noi possiede una concezione di sé ideale, ossia come vorremmo essere, e di sé percepito, ossia come ci vediamo. Se il divario tra questi due elementi è accentuato, avremo bassa autostima, al contrario, saremo persone con alta stima di noi.

Giochi ed attività per bambini dai 5 agli 11 anni

La persona con bassa autostima ha scarso entusiasmo, riconosce esclusivamente le proprie debolezze e trascura i punti di forza. Al contrario, chi ha alta autostima, riesce a vedere sia pregi che difetti, puntando sui primi per coprire i secondi, persevera nel raggiungere un obiettivo e non si fa abbattere alla prima difficoltà.
Se siete incuriositi da questo argomento, questo libro di testo è quello che fa per voi!

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